E' tormento, eternamente,
che mi possiede.
No, non c'è luce.
Cos'accadra?
Nelle rosse ore della mia morte?
Buio.
Nessun Caronte per me né,
rive salvifiche.
Rifiuto le spoglie mie,
insegne del nulla che son io.
Pietà!
Un taglio è la porta per:
La fine di tutto il dolore,
un ventre caldo di pace.
Mai più io soffrirò!
Lanterne mi guidano,
fra i sentieri che scendono,
verso il cuore nero,
verso quello che resta per me,
verso il tragico dono dell'oblio.
Un taglio è la porta per:
La fine di tutto il dolore,
un ventre caldo di pace.
No, io non tremerò!
I corvi mi osservano,
fra rovine che cedono.
I rami graffiano,
Il vento piange con me,
lungo i ponteggi che portano.
verso il cuore nero,
verso quello che resta per me,
Un vuoto calice innanzi,
chiede sangue ed io lo so,
Un taglio è la porta per,
colmarlo all'orlo.
Tu non hai vissuto mai,
quell'attimo argenteo che,
da solo significa,
l'immenso universo.
Tu non hai conosciuto,
altro che ciò che hai temuto,
Tu non sei esisti.
Tu Non Sei.
No!
Brucia intorno a me,
il bianco pallido,
la luce fredda dell'ombra che piange di sé.